Come chiedere lavoro in un ristorante? I passi da seguire

Come chiedere lavoro in un ristorante? I passi da seguire

Trovare lavoro al giorno d’oggi non è semplice. Nonostante questo, uno dei settori che meno ha sofferto della crisi è quello della ristorazione. Un impiego in cucina o in sala è più facilmente reperibile rispetto a tanti altri, ma come chiedere un lavoro in un ristorante?
Oggi è possibile farlo non solo nel modo tradizionale, consegnando di persona il proprio curriculum, ma anche attraverso piattaforme online che offrono questo tipo di servizi. Chiaramente, in entrambi casi, sarà fondamentale redigere un curriculum in modo impeccabile.

[CTA_chef-scelta]

Una volta ottenuto un colloquio di lavoro presso un ristorante, è necessario sapere sempre come rispondere ai diversi quesiti che il datore di lavoro potrebbe porre. È importante non mostrare mai alcun segno di incertezza ma, soprattutto, rispondere con la massima sincerità e serenità.

Per poter superare brillantemente ogni prova, dalla conoscenza alla pratica, è bene avere la contezza di ciò che si sta affrontando. Un buon colloquio di lavoro in un ristorante significa maggiori possibilità di ottenere il posto ambito. Vediamo, quindi, come comportarsi durante il primo incontro con il potenziale datore di lavoro.

I passi da seguire e quali capacità mostrare

Prima di tutto è essenziale una buona presentazione. Una buona immagine, un curriculum vitae ben fatto e, magari, delle referenze certificate sono sicuramente degli elementi da non trascurare.

Il datore di lavoro, una volta esaminato il tutto, potrà chiedere quali sono le preparazioni nelle quali si crede di poter dare il meglio di sé.
Esplicare i propri punti di forza non significa peccare di presunzione, ma avere coscienza delle proprie capacità e anche dei propri limiti. È importante, inoltre, mostrare di avere sempre il polso della situazione, in considerazione del fatto che il lavoro in un ristorante può essere molto stressante al punto che potrebbe essere facile andare in confusione.

Ovviamente, per quanto detto precedentemente, chi lavora in cucina deve anche avere buone capacità di concentrazione. Si tratta di un elemento necessario per portare a termine nel miglior modo possibile la giornata lavorativa. Ciò vale per tutti i ruoli nell’ambito della ristorazione, dalle mansioni di sala alla cucina.

A questo punto, però, il gestore del ristorante potrebbe testare i punti deboli del candidato.
È questa la parte più delicata del colloquio. Ovviamente è bene sempre mitigare gli aspetti del proprio carattere che meno si conciliano con il lavoro in cucina, cercando il giusto compromesso tra ciò che viene detto e tra ciò che viene taciuto, con lo scopo di portarsi il lavoro a casa.

Quando si richiede lavoro presso un preciso ristorante è perché se ne conosce già il background, quindi, lo staff con cui lavorare, il tipo di ambiente che (presumibilmente) dovrebbe essere stimolante. Non deve mancare, inoltre, la voglia di inventare e reinventarsi in cucina.

Per poter ottenere il posto da cuoco è necessario far capire al potenziale datore di lavoro le proprie capacità, e quindi trasmettere la possibilità di fare affidamento su una figura seria e determinata all’interno della squadra.

Dopo le prime domande, se si sta cercando di entrare in un team come cuoco, è possibile che il proprietario metta alla prova il candidato con una dimostrazione pratica. Si tratta di un approccio diretto alla questione. Per cui potrebbe essere richiesto di cucinare, in modo da poter apprezzare non solo la preparazione ma anche l’impegno e la dedizione dell’aspirante cuoco. È possibile che alcuni ristoratori chiedano una prova di mezza giornata, magari in turni lavorativi meno impegnativi come quelli nei giorni feriali.

Va sempre ricordato che un buon cuoco deve essere in grado di gestire la squadra e capire tutte le inclinazioni a particolari funzioni all’interno della cucina.

È essenziale dimostrare di possedere una certa abilità nell’utilizzare gli strumenti professionali. Ad esempio si dovrà fare una buona impressione quando si maneggiano i coltelli, quando si puliscono i piani di lavoro o quando si ripongono i cibi nelle vaschette per la corretta conservazione. Inoltre una cosa essenziale per poter ottenere il posto da cuoco, è quello di capire quanto cibo viene sprecato durante una preparazione. Pertanto riuscire a sprecarne il meno possibile, ottimizzando il recupero di parti che altrimenti verrebbero scartate, è sicuramente un punto a favore del futuro cuoco.

Anche la gestione delle comande è essenziale. Bisogna mantenere la calma per poter sistemare tutti i piatti. È essenziale sempre avere una buona comunicazione con il personale di sala e di tutti i membri della cucina.

In ultimo, ma non meno importante, è il possesso di certificazioni professionali per poter lavorare come cuoco. Ecco perché è importante frequentare un corso per cuoco professionista.

La professionalità in un ristorante è d'obbligo

La tipologia di lavoro del settore gastronomico è altamente professionale. Per questo motivo è importante che chi si misura con questo tipo di mansioni debba essere in possesso delle certificazioni necessarie e della giusta formazione per assolvere al meglio ai suoi doveri. Per questo motivo è importante annoverare all’interno del proprio curriculum, un corso per cuoco professionista.

Per poter conseguire questo titolo ma allo stesso tempo continuare con la pratica, è bene rivolgersi presso istituti che forniscono online dei corsi ufficiali. In questo caso si libertà nella gestione degli orari in cui studiare e ottenere la certificazione ufficiale che aprirà diverse porte nel campo della cucina.

Un cuoco che lavora correttamente e senza colpi di testa non viene sostituito facilmente. Al contrario se la personalità è creativa ma allo stesso tempo ingestibile, la vita in cucina potrebbe essere breve e difficile. È importante, quindi, cercare di dare sempre il meglio per poter eccellere nel ristorante in cui si chiede lavoro come cuoco.

[CTA_chef-scelta]