Estate e Coronavirus: le vacanze italiane nella Fase3

Estate e Coronavirus: le vacanze italiane nella Fase3

Quali dati emergono per il turismo? Una panoramica sull’andamento del terziario con particolare attenzione alla ristorazione del belpaese

Saranno vacanze diverse quelle di questa estate 2020 che, come era immaginabile, sono caratterizzate da scelte alternative in confronto all’anno passato a causa dell’emergenza Covid-19. L’Italia, da sempre meta prediletta degli stranieri, registra una flessione riguardo alla presenza di questi ultimi. Nonostante ciò, da una recente indagine condotta da Airbnb in esclusiva per Il Sole 24 ORE, è emerso che i turisti provenienti da Svizzera e Belgio superino già del 20% di quelli del 2019. In recupero anche  i turisti tedeschi in crescita del 70% rispetto ai numeri dello scorso anno, olandesi e francesi. Di molto in calo, invece, quelli in arrivo dagli  Stati Uniti.

Le scelte degli italiani

Per quanto riguarda le scelte degli italiani, per la prima volta dopo anni, si registra una impennata di coloro che restano nei confini nazionali per scoprire le bellezze di un Paese che annovera numerosi siti riconosciuti Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Se nel 2019 a trascorrere le vacanze su spiagge e montagne di casa nostra è stato il 55% degli italiani, nel 2020 sarà l’82%. Dati, questi, che, se pur non tra i più rosei, fanno ben sperare in una ripresa del terziario che è, da sempre, una grande risorsa per il sistema Paese e al quale è legata l’economia di molti ambiti a iniziare da quello della ristorazione.

Turismo e Covid-19: una nuova convivenza

L’Italia è anche meta del turismo eno-gastronomico che, con le necessarie precauzioni sanitarie, continua ad accogliere, dunque, anche questa estate visitatori stranieri e non. Com’è noto, la ristorazione ha dovuto affrontare un repentino stop durante la fase acuta della pandemia per registrare una lieve ripresa grazie al servizio delivery della Fase 2 fino a un graduale e ormai completo avvio dell’attività di ristorazione tradizionale. Resta innegabile però la necessità di mettere in pratica quelle necessarie norme che, di fatto, la nuova normalità esige in tutti i campi e non meno in quello della ristorazione. Più in particolare si è resa doverosa una approfondita conoscenza del fenomeno del Covid-19 e  di tutte le malattie pandemiche per consentire di avere una maggiore preparazione che sia anche a corollario della professionalità di chi opera nel settore terziario con conseguente tutela e soddisfazione della clientela che mai come in questo periodo si è fatta, a ragion veduta, particolarmente esigente.

La risposta CEF all’emergenza sanitaria

Il Centro Europeo di Formazione, che forma figure professionali tramite la piattaforma e-learning di comprovata efficacia, ha già garantito questa fondamentale preparazione a tutti gli allievi iscritti ai Corsi professionali della scuola e non, grazie a “Salute e sicurezza per tutti”, Corso realizzato con la supervisione scientifica del Prof. Fabrizio Pregliasco e disponibile sullostore CEF a completamento della preparazione professionale degli iscritti alla scuola ma anche a supporto di chiunque voglia informazioni precise e attendibili su un fenomeno pandemico come il Covid-19 e le altre malattie di questo tipo. Pertanto un esercizio che garantisca personale formato in tal senso è, specie in questo periodo di incertezze, un importante riferimento per coloro che si trovano già in vacanza o, da qui a breve, raggiungeranno le location estive che il mondo intero ci invidia. Un’estate che, di fatto, vede una forte volontà per gli italiani in primis, di non farsi sopraffare dalla paura ma, allo stesso tempo, di reagire in maniera coscienziosa e sempre seguendo le norme igienico-sanitarie dettate dai regolamenti oltre che dal buonsenso. Ciò si riflette sulla capacità ricettiva che ha da sempre caratterizzato l’eccellenza italiana che continua ad essere tale anche in questa estate così diversa dalle altre ma certamente proiettata verso un deciso slancio per la ripresa che passa dalle piccole imprese fino a raggiungere il più vasto sistema economico nazionale.
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