Tutte le differenze tra pandoro e panettone: qual è il migliore?

Tutte le differenze tra pandoro e panettone: qual è il migliore?

A ogni Natale torna la fatidica domanda su quale sia il dolce migliore per coronare la festa più sentita dell’anno: il pandoro o il panettone? Più semplice e amato dai bambini il primo, più lavorato il secondo, pandoro e panettone sono i re indiscussi della tradizione natalizia italiana, due dolci che fanno riaffiorare sensazioni sopite riconducibili all’infanzia. Entrambi necessitano di tempi di lievitazione mediamente lunghi, ma a parte questo le differenze sono molte tra i due celebri dolci che non possono certo mancare sulle nostre tavole nel giorno più atteso e magico dell’anno.

Differenze tra panettone e pandoro: le origini

Pandoro e panettone nascono in due epoche lontane tra di loro. Se il panettone nasce presso la corte degli Sforza sul finire del XV secolo, il pandoro così come lo conosciamo oggi nasce in una panetteria di Verona verso la fine dell’Ottocento.

Sulle origini del panettone circolano diverse leggende, una in particolare ne attribuisce l’invenzione a un garzone che lavorava nella cucina di Ludovico il Moro di nome Tonio (da qui il nome "pan de Toni"), il quale avrebbe realizzato un pane arricchito di uvetta e canditi per rimediare a un dolce bruciato dal capocuoco. Un’altra leggenda lo descrive come il risultato dell’amore tra un nobile cavaliere, Ughetto degli Antellari, e la sua amata Adalgisa. La sua forma attuale viene attribuita ad Angelo Motta, che nel 1919 inaugurò la tradizione del panettone a cupola con base tonda.

Il pandoro, invece, è frutto della felice intuizione di Domenico Menegatti, che nel 1894 elaborò un nuovo dolce e lo mise in uno stampo a forma di tronco di cono con sezione a stella di otto punte, disegnato dal pittore veronese Angelo Dall’Oca Bianca. Lo stesso anno, il pasticcere depositò il brevetto del "pane d’oro", nome che si rifaceva ai sottili foglietti d’oro zecchino con cui si usavano ricoprire i pani nelle tavole dei patrizi veneziani. La fonte d’ispirazione fu probabilmente il Nadalin, dolce veronese del 1200 a forma di stella.

I metodi di lavorazione

Quale che sia la loro storia, le differenze tra panettone e pandoro riguardano soprattutto il metodo di lavorazione. Gli ingredienti, in entrambi i casi, sono pochi e semplici: farina, burro, zucchero, uova, lievito madre e vaniglia, con l’aggiunta di canditi o uvetta nel caso del panettone e di burro di cacao e zucchero a velo nel caso del pandoro.

Tuttavia, a differenza del pandoro che può essere realizzato anche con il lievito di birra, il panettone, come si può apprendere in un corso di pasticceria online, prevede rigorosamente la lievitazione naturale ed esige quindi l’utilizzo della pasta madre. Inoltre, il dolce di origini lombarde prevede due impasti e quattro lievitazioni, per un massimo di 72 ore, mentre la preparazione del pandoro necessita di tre fasi di lievitazione, per un totale di 18-24 ore. Questa particolarità rende il panettone sicuramente più digeribile del lievitato di Verona.

Passaggi fondamentali per la buona riuscita del panettone sono la "pirlatura", che consiste nel far girare l’impasto per conferirgli una forma sferica, e il riposo a testa in giù dopo la sfornatura, necessario per evitare che il dolce si sgonfi.

Un’altra caratteristica che distingue i due dolci natalizi è l’alveolatura: mentre il pandoro mostra alveoli minuti e fini, quelli del panettone sono molto più accentuati. Infine, all’olfatto i principali sentori del pandoro sono vaniglia e burro, mentre l’aroma sprigionato dal panettone presenta le note agrumate di arancia e cedro candito.

Pandoro o panettone: qual è il migliore?

Nell’eterna sfida di Natale, il campione delle vendite è il panettone, ma il pandoro incontra maggiormente i gusti dei bambini e di chi non ama i canditi. Se guardiamo alla zona geografica, il pandoro ha più estimatori nel nord est, da cui proviene, mentre il panettone primeggia nel Centro Italia. Al sud è un testa a testa.

I nostri dolci natalizi per eccellenza hanno ormai conquistato anche i palati stranieri. Il Paese europeo che più di tutti ama queste due leccornie nostrane è la Francia, seguita dalla Germania e dalla Gran Bretagna.

Per tradizione, pandoro e panettone si mangiano durante le feste di Natale, ma le vendite non sono distribuite solo nei mesi invernali. Assecondando un fenomeno nato all’estero, oggi è possibile consumarli anche in estate, magari accompagnati da un po’ di gelato o di granita.

In conclusione, sulla base delle differenze tra panettone e pandoro, è impossibile stabilire quale sia il migliore: è una semplice questione di gusti. Possiamo però essere certi che almeno uno dei due simboli per eccellenza delle feste troneggerà sulla tavola di ogni famiglia italiana anche questo Natale.