Come creare un videogioco: guida completa per aspiranti sviluppatori e game designer

come creare un videogioco

Come creare un videogioco: guida completa per aspiranti sviluppatori e game designer

Ti sei mai chiesto come creare un videogioco partendo da zero, magari trasformando una tua idea in un vero titolo giocabile? Che tu voglia diventare game designer, programmare con Unity o Unreal Engine, o semplicemente capire come si crea un videogioco, questa guida ti accompagna passo dopo passo. Scoprirai cosa serve davvero per sviluppare un videogioco, dagli strumenti alle competenze, senza perderti nei tecnicismi ma restando sempre con i piedi nel mondo reale del gaming.

Nel corso dell’articolo vedremo come fare un videogioco anche senza esperienza, con un occhio pratico su motori grafici, linguaggi di programmazione, modellazione 3D e illustrazione digitale. Se ti stai chiedendo come creare videogame oggi, la risposta è: con metodo, creatività e la formazione giusta. E noi siamo qui per mostrarti come iniziare.

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Perché sempre più persone vogliono creare videogiochi

Negli ultimi anni, creare un videogioco è diventato molto più accessibile e affascinante. Non è più solo una questione da sviluppatori esperti: oggi chiunque, con passione e le giuste risorse, può sviluppare un videogioco partendo da zero. Ma da cosa nasce tutto questo entusiasmo? Spoiler: c’entrano i sogni, le opportunità di carriera e… un pizzico di rivoluzione digitale. 

Panoramica sul boom dell’industria videoludica

Negli ultimi dieci anni, l’industria videoludica ha registrato una crescita esponenziale, superando cinema e musica per fatturato globale. Non è più solo un passatempo: è una delle realtà più dinamiche e innovative del panorama tecnologico. Questo boom ha alimentato l’interesse di giovani e adulti nel creare videogiochi e diventare parte di un settore che unisce business, arte e intrattenimento.

  • Il gaming ha generato oltre 180 miliardi di dollari nel 2024 (fonte: Newzoo) 
  • I giocatori nel mondo superano i 3 miliardi, creando domanda costante di novità 
  • La scena indie dimostra che piccoli team possono competere con i grandi studi 
  • Le piattaforme di sviluppo e pubblicazione sono oggi più accessibili che mai 
  • Il videogioco è riconosciuto come prodotto culturale, persino al Festival di Venezia! 

Opportunità professionali emergenti

Il desiderio di sviluppare un videogioco spesso nasce anche dalla consapevolezza che il settore offre ruoli innovativi e ben retribuiti. Con l’espansione del mercato, aumentano le figure ricercate: non solo programmatori, ma anche artisti 3D, designer, illustratori, sound designer e specialisti in UX per giochi. I corsi professionali rispondono a questa domanda con programmi concreti e orientati al lavoro.

  • Unity e Unreal sono skill richieste anche in architettura, moda e pubblicità 
  • I game designer guidano progetti, definendo gameplay e dinamiche 
  • I 3D artist e concept artist traducono visioni in mondi giocabili 
  • Chi conosce scripting, AI o shader ha ampio margine di inserimento 
  • Le soft skill come problem solving e lavoro in team sono sempre più richieste.

Come sviluppare un videogioco: il fascino creativo e tecnico dello sviluppo di videogiochi

Creare un videogioco non è solo un processo tecnico: è un viaggio creativo, dove ogni decisione conta. Programmare una fisica realistica, disegnare un personaggio, scegliere un’illuminazione: ogni dettaglio costruisce esperienze uniche. Questa fusione tra arte e tecnologia è ciò che attrae migliaia di aspiranti sviluppatori e artisti digitali, trasformando il gioco in una forma di espressione personale e collettiva.

  • Lavori in team multidisciplinari, come in una mini-produzione cinematografica 
  • Puoi unire coding, storytelling, musica e grafica in un unico progetto 
  • Ogni videogioco è un prototipo: impari sempre, testando e migliorando 
  • Puoi sviluppare progetti personali o collaborare in game jam internazionali 
  • Strumenti come Blender, Krita o Godot sono open source e altamente creativi.
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Da dove iniziare: serve una laurea per creare un videogioco?

No, non serve una laurea per creare un videogioco. Certo, un percorso universitario può aiutare, ma oggi esistono strade alternative più rapide, pratiche e mirate. Sempre più sviluppatori, artisti 3D e game designer hanno iniziato con corsi specifici o da autodidatti. L’importante è acquisire le competenze giuste e allenarsi sul campo, passo dopo passo.

Miti da sfatare sull’istruzione accademica

Molti pensano che per sviluppare un videogioco sia indispensabile avere una laurea in informatica o ingegneria. La verità? Non è così. Il settore è pieno di professionisti che hanno imparato sul campo, con percorsi alternativi. Il talento e l’esperienza contano più del titolo accademico, soprattutto in ambito creativo e tecnico.

  • Le aziende valutano portfolio e progetti, non solo titoli di studio 
  • Game designer e artisti digitali provengono spesso da background misti 
  • I motori come Unity o Unreal si imparano anche con corsi brevi e workshop 
  • Le community online e le piattaforme come YouTube, Udemy o Coursera sono ottime fonti 
  • La flessibilità e la voglia di imparare sono più apprezzate di un pezzo di carta. 

Differenza tra percorsi universitari e corsi professionalizzanti

Entrambe le strade hanno valore, ma rispondono a obiettivi diversi. L’università offre una formazione teorica ampia, utile se vuoi fare ricerca o lavorare in studi AAA. I corsi professionali, invece, ti portano subito nel vivo: progetti reali, strumenti di lavoro veri e contatti con il settore.

  • I corsi mirati durano meno (da 6 mesi a 2 anni) e sono orientati al lavoro 
  • Spesso includono project work, simulazioni e collaborazioni su videogiochi veri 
  • Si usano strumenti aggiornati: Blender, Unity, Substance, Unreal Engine 
  • L’approccio è pratico: impari facendo, non solo leggendo o ascoltando 
  • Spesso i docenti sono professionisti attivi nel settore, non solo teorici.

Focus sulle competenze richieste (hard & soft skills)

Per creare videogiochi oggi, serve una combo di competenze tecniche e trasversali. Non basta saper programmare: devi anche saper lavorare in squadra, comunicare le tue idee e adattarti. Le cosiddette soft skill fanno la differenza tanto quanto quelle hard, e spesso sono decisive nei colloqui e nei progetti condivisi.

  • Hard skill: programmazione (C#, C++), modellazione 3D, animazione, scripting 
  • Soft skill: problem solving, creatività, gestione del tempo, teamwork 
  • Conoscenza base dei game engine è oggi indispensabile (Unity, Unreal) 
  • Familiarità con le pipeline di produzione è molto apprezzata 
  • Costruire un portfolio online è il biglietto da visita più efficace.

Fasi dello sviluppo di un videogioco: dalla prima idea al rilascio

Creare un videogioco non è un processo improvvisato: è un vero e proprio percorso a tappe, fatto di creatività, tecnica, organizzazione e test continui. Ogni fase, dall’idea iniziale fino al lancio, ha il suo ruolo strategico. Conoscerle e rispettarle è fondamentale per chi vuole sviluppare un videogioco in modo professionale e credibile. 

Fasi sviluppo di un videogioco

Ideazione e concept: tutto parte da una buona idea

Il primo step per creare un videogioco è dare forma a un’idea. Ma non basta un’ispirazione brillante: bisogna renderla concreta, pensare al gameplay, all’esperienza del giocatore, e scriverla nero su bianco. Questa fase è fondamentale per costruire le basi del progetto e capirne la fattibilità tecnica e narrativa.

  • Elabora una “core idea” chiara, semplice e coinvolgente 
  • Scrivi un Game Concept Document (GCD) che descriva obiettivo, meccaniche e target 
  • Pensa al genere, alla piattaforma di gioco e al tono visivo/narrativo 
  • Valuta la fattibilità tecnica e le risorse disponibili (tempo, team, budget) 
  • Prendi ispirazione da altri giochi, ma crea qualcosa di personale e originale. 

Game design: le regole del gioco

Il game design è il cuore pulsante di ogni progetto. Significa definire le regole, il funzionamento e l’equilibrio del gioco. È il momento in cui si decide “cosa succede” nel videogioco e “come” il giocatore può interagire con il mondo creato. Il tutto deve essere documentato con precisione. 

  • Crea un Game Design Document (GDD) per organizzare idee e regole 
  • Definisci meccaniche, livelli, HUD, progressione e difficoltà 
  • Prevedi elementi di narrazione, se presenti, e la struttura delle missioni 
  • Usa tool di prototipazione rapida (Figma, Draw.io) per le interfacce 
  • Fai playtest interni anche in questa fase per verificare la logica del design.

Sviluppo tecnico: programmazione e motori di gioco

È qui che inizia il lavoro “sporco” del codice. Serve conoscere bene almeno un game engine e uno o più linguaggi di programmazione. Unity (C#) e Unreal Engine (Blueprint e C++) sono i più usati, ma anche Godot sta crescendo. In questa fase si costruisce il gameplay, si implementano le logiche e si crea il prototipo giocabile.

  • Scegli il motore più adatto al progetto e alle tue competenze 
  • Inizia con un Minimum Viable Product (MVP): un prototipo con le funzioni base 
  • Usa il versionamento (GitHub) per tenere traccia dello sviluppo 
  • Integra il lavoro di artisti, sound designer e UI designer nel progetto 
  • Testa costantemente le funzionalità implementate, anche se ancora incomplete.

Grafica e design visivo: la componente artistica

L’aspetto visivo è ciò che cattura l’attenzione e dà identità al gioco. In questa fase si realizzano personaggi, ambienti, oggetti, UI e animazioni. È un lavoro che richiede competenze artistiche, software avanzati e coerenza stilistica. Si può optare per grafica 2D, 3D o un mix, in base alla visione del progetto.

  • Scegli uno stile coerente: cartoon, realistico, low poly, pixel art, ecc.
  • Modella con Blender, ZBrush o Maya; dipingi texture con Substance Painter 
  • Disegna concept art e ambientazioni con Photoshop o Krita 
  • Cura la palette colori e la leggibilità degli elementi a schermo 
  • Collabora strettamente con il team tecnico per integrare correttamente la grafica.

Audio e colonna sonora: il suono che fa la differenza

Il comparto audio è spesso sottovalutato, ma fondamentale. Una buona colonna sonora e sound design accurato migliorano immersione e feedback di gioco. Musiche, effetti sonori e voci devono accompagnare l’esperienza senza sovrastarla, adattandosi al gameplay e ai momenti chiave.

  • Componi o scegli musiche coerenti con il tono del gioco (epico, rilassante, dinamico) 
  • Crea effetti sonori realistici o stilizzati, usando tool come Audacity o Reaper 
  • Integra l’audio direttamente nel motore di gioco con middleware come FMOD o Wwise 
  • Prevedi sonorizzazioni dinamiche in base a ciò che accade nel gioco 
  • Valuta l’inserimento di voice over o dialoghi doppiati per un’esperienza più completa.

Testing, bug fixing e iterazione

Una delle fasi più critiche: testare significa scoprire cosa funziona e cosa no. Il testing serve per bilanciare, eliminare bug e migliorare la user experience. È un processo continuo, che va ripetuto a ogni iterazione. L’obiettivo è arrivare a una versione stabile, divertente e senza errori gravi.

  • Fai test interni e coinvolgi beta tester esterni, se possibile 
  • Usa strumenti di debug integrati nei motori o plugin esterni 
  • Crea checklist dettagliate per ogni sessione di testing 
  • Ascolta il feedback degli utenti e valuta quali modifiche implementare 
  • Prevedi tempo sufficiente per bug fixing prima del rilascio definitivo. 

Pubblicazione: come lanciare il tuo gioco sul mercato

L’ultima tappa è il lancio. Qui si decide come e dove pubblicare il videogioco, con quali strategie di marketing e quali piattaforme utilizzare. Il lavoro non finisce con il rilascio: aggiornamenti, community management e comunicazione diventano parte integrante della fase post-lancio.

  • Scegli la piattaforma giusta (Steam, Itch.io, Epic Store, App Store, Google Play) 
  • Prepara una demo o trailer accattivante per promuovere il gioco 
  • Cura la pagina del gioco con screenshot, descrizioni e recensioni 
  • Comunica il lancio sui social, forum, Discord, Twitch, YouTube 
  • Prepara patch e aggiornamenti post-rilascio per mantenere alta l’attenzione.

Strumenti e software per creare un videogioco da zero

Se ti stai chiedendo come creare un videogioco da zero, sappi che oggi è più semplice che mai, grazie a una vasta gamma di strumenti pensati per ogni livello di esperienza. Non serve avere un super PC o spendere una fortuna in software: esistono tool professionali, molti dei quali gratuiti, per ogni fase dello sviluppo. La chiave è sapere quali usare e quando usarli, in base al tipo di gioco che vuoi creare.

🟩 I tool per ogni fase

Ogni fase del game development richiede strumenti diversi. Per partire, ti serve un game engine, ma anche software per modellazione 3D, disegno digitale, animazione, audio editing e project management. Con il giusto setup puoi costruire tutto, dall’ambiente di gioco al suono finale.

  • Ideazione e design: Miro, Notion, Google Docs per organizzare idee e flussi 
  • Sviluppo e programmazione: Unity, Unreal Engine, Godot 
  • Grafica 2D/3D: Blender, Adobe Photoshop, Krita, Substance Painter 
  • Animazione: Spine, DragonBones, Mixamo 
  • Audio e musica: Audacity, FL Studio, Reaper, Bfxr per effetti sonori 
  • Gestione progetti: Trello, GitHub, Discord (per team distribuiti).

🟩 Tool gratuiti e professionali

Uno dei vantaggi nel creare un videogioco oggi è l’accessibilità dei tool: molti software usati anche nei team professionali hanno versioni gratuite. Questo permette di imparare con strumenti reali e creare progetti già pronti per il mercato.

  • Blender: modellazione 3D open source, potente e versatile 
  • Unity Personal: gratuito fino a 100k di fatturato, perfetto per iniziare 
  • Unreal Engine: gratuito con royalty solo sopra 1 milione di dollari 
  • Krita e GIMP: ottimi per il disegno 2D e la concept art 
  • Godot: engine totalmente open source, ideale per prototipi e giochi 2D.

Molti corsi professionali usano questi tool, così impari su strumenti reali, già usati nei team di produzione di giochi indie e AAA.

🟩 Confronto tra Unity e Unreal per principianti

Unity e Unreal sono i due game engine più diffusi, ma ognuno ha le sue particolarità. Se sei alle prime armi e vuoi creare videogiochi senza perderti in dettagli tecnici troppo complessi, ecco un confronto pensato proprio per te.

Unity:

  • Linguaggio: C# (più semplice per i principianti)
  • Ideale per: mobile, 2D, giochi indie
  • Asset Store vastissimo e community super attiva
  • Interfaccia semplice e personalizzabile
  • Più leggero e flessibile su hardware di fascia media

Unreal Engine: 

  • Linguaggio: C++ (più avanzato) + Blueprint (visual scripting)
  • Ideale per: grafica AAA, ambienti 3D, VR
  • Grafica integrata di altissima qualità grazie a Lumen e Nanite
  • Più pesante da far girare, ma estremamente potente
  • Ottimo per chi ha già una base tecnica e vuole spingersi oltre

In breve: se parti da zero e vuoi una curva più dolce, Unity è la scelta consigliata. Se invece punti a progetti visivamente spettacolari e non ti spaventa la complessità, Unreal fa per te. Entrambi sono strumenti eccezionali, usati anche da grandi studi come Ubisoft, Riot e CD Projekt.

Chi sono i professionisti dietro un videogioco?

Dietro a quel livello che ti ha fatto impazzire o quella grafica mozzafiato ci sono professionisti del videogioco che collaborano come una vera crew cinematografica. Ogni videogioco è il frutto del lavoro coordinato di figure diverse, ognuna con competenze specifiche. Se vuoi creare un videogioco, è utile sapere chi fa cosa e come lavorano insieme.

🟩 Panoramica dei ruoli in un team di sviluppo

Un team di sviluppo è come una piccola orchestra: ogni ruolo contribuisce all’armonia del gioco finale. In base alla grandezza del progetto, ci possono essere decine di figure diverse, ma in generale i ruoli chiave sono ben definiti e lavorano in sinergia, spesso anche da remoto. Capire come si integrano è fondamentale per chi vuole entrarci.

  • Team piccoli (indie): ogni membro può ricoprire più ruoli (es. dev + artist).
  • Team medi: ruoli specializzati, con figure trasversali e responsabili di area.
  • Team AAA: centinaia di sviluppatori, pipeline complesse e strutture gerarchiche.
  • I tool di collaborazione (GitHub, Trello, Discord) sono cruciali per l’allineamento.
  • Le soft skill (comunicazione, flessibilità, problem solving) contano quanto le hard skill. 

🟩 Game designer, programmatore, artista, sound designer, producer 

Nel team che si occupa di creare un videogioco, ogni figura ha un ruolo chiave e ben definito. Il game designer è la mente creativa che immagina le regole del gioco, le dinamiche, i livelli e l’esperienza che vivrà il giocatore. A dare forma concreta a queste idee ci pensa il programmatore, che scrive il codice per far funzionare tutto: dai movimenti del personaggio all’intelligenza artificiale dei nemici. Poi c’è l’artista, che si occupa di tutto ciò che vedi sullo schermo, dalla grafica 2D alle ambientazioni 3D, passando per le animazioni. Accanto a lui lavora il sound designer, che crea effetti sonori, musiche e atmosfere audio che danno profondità al gameplay. A orchestrare l’intero processo troviamo infine il producer, o project manager, che organizza tempi, risorse e comunicazione tra i reparti, assicurandosi che il progetto proceda nei tempi previsti e mantenga la visione originale. 

Quanto tempo ci vuole per creare un videogioco?

Creare un videogioco può richiedere settimane, mesi o addirittura anni: tutto dipende dalla complessità del progetto e dalla dimensione del team. Un prototipo semplice può nascere in pochi giorni, mentre un titolo AAA richiede spesso cicli di sviluppo lunghissimi, divisi in fasi precise come alpha, beta e rilascio finale. 

Nei progetti amatoriali, realizzati magari da una sola persona, il tempo varia da 1 a 6 mesi per un gioco base, spesso 2D e con meccaniche semplici. I progetti indie, sviluppati da piccoli team, impiegano in media tra 1 e 3 anni: qui entrano in gioco fasi strutturate, test, revisioni e a volte anche crowdfunding. Nei giochi AAA, prodotti da grandi studi come Ubisoft o Rockstar, lo sviluppo può durare dai 3 ai 6 anni, coinvolgendo centinaia di professionisti e budget milionari.

In tutti i casi, il processo passa per tappe tecniche comuni:

  • Prototipo: da 1 settimana a 3 mesi – solo le funzioni base per testare l’idea.
  • Alpha: 2-6 mesi – il gioco è giocabile ma instabile, con contenuti non definitivi.
  • Beta: 3-12 mesi – si testa il gioco quasi completo, si raccolgono feedback e si correggono bug.
  • Rilascio: include marketing, pubblicazione, patch e aggiornamenti post-lancio.

Insomma, il tempo necessario per sviluppare un videogioco è direttamente proporzionale a quanto è ambizioso il tuo progetto. E soprattutto: mai sottovalutare la fase di test, spesso lunga quanto lo sviluppo stesso.

Quanto si guadagna creando videogiochi?

Nel lavoro dipendente, gli stipendi sono più stabili. In Italia, un programmatore junior guadagna tra i 1.200 e i 1.800 € al mese, mentre un senior può superare i 3.000 €. All’estero, soprattutto in UK, Canada o Germania, le cifre salgono: i salari annui possono variare da 30.000 € a oltre 70.000 €, a seconda dell’esperienza. I freelance invece lavorano su progetti a contratto, con compensi più variabili: possono guadagnare anche di più, ma la continuità dipende dal portfolio, dai clienti e dalla reputazione. I developer indie, infine, sono i più “liberi” ma anche i più esposti al rischio: lavorano su propri titoli e monetizzano solo se il gioco vende.

Per gli indie developer, le fonti di guadagno includono:

  • Vendite dirette su Steam, itch.io, Epic Store o piattaforme mobile 
  • Finanziamenti da crowdfunding (es. Kickstarter) 
  • Sponsorizzazioni e partnership con publisher o influencer 
  • Merchandising, licensing, e DLC (contenuti extra a pagamento) 
  • Partecipazione a concorsi o bandi pubblici e privati.

quanto guadagna un programmatore

​Se ti sei chiesto quanto si guadagna creando videogiochi, la risposta quindi varia parecchio. Dipende da come lavori, per chi e con che ruolo. C’è chi entra come dipendente in uno studio, chi lavora freelance su commissione e chi decide di fondare uno studio indie. Il potenziale c’è, ma come in ogni settore creativo, va costruito nel tempo con esperienza e progetti concreti. Saper sviluppare videogiochi può trasformarsi in una carriera solida e ben retribuita, ma serve costanza, capacità di adattamento e una buona strategia di crescita. 

Formarsi per lavorare nel mondo dei videogiochi

Oggi creare un videogioco è un obiettivo concreto, ma per farlo davvero serve formarsi nel modo giusto. Non basta la passione: bisogna conoscere i processi, gli strumenti e le logiche dell’industria. Fortunatamente, esistono percorsi formativi pensati apposta per questo settore, capaci di trasformare una semplice curiosità in una vera carriera professionale. 

Perché scegliere un corso professionale?

Scegliere un corso professionale è una delle strade più efficaci per entrare nel settore. Ti permette di imparare in modo pratico, con progetti concreti e supporto di esperti del settore. Rispetto ai percorsi universitari, i corsi professionali sono più brevi, focalizzati e direttamente orientati al lavoro, anche per chi parte da zero.

  • Offrono formazione specifica su software e workflow reali dell’industria 
  • Prevedono project work, laboratori pratici e simulazioni di produzione 
  • Ti aiutano a costruire un portfolio spendibile fin da subito 
  • Sono guidati da docenti professionisti attivi nel settore gaming 
  • Spesso includono supporto per stage, job placement e networking.

Scopri i corsi per entrare nell’industria videoludica

Se vuoi davvero imparare come si crea un videogioco, esistono corsi pensati per ogni ruolo della pipeline di sviluppo. Che tu voglia programmare, disegnare, modellare o progettare gameplay, puoi trovare un percorso adatto. Ecco alcuni dei corsi professionali più richiesti per iniziare col piede giusto.

Conclusione: è il momento di iniziare a creare il tuo videogioco

Ora che conosci tutte le fasi per creare un videogioco - dall’idea iniziale allo sviluppo, dal design al rilascio - è il momento di fare il primo passo. Scegli il percorso più adatto a te, costruisci le tue competenze con i giusti strumenti e metti mano al tuo primo progetto. Non serve essere esperti per iniziare: serve passione, costanza e la voglia di imparare.

Hai visto come funziona la produzione di un gioco: ci sono ruoli precisi, strumenti dedicati, tempi tecnici e possibilità reali di trasformare la tua passione in un lavoro. Se vuoi davvero capire come si crea un videogioco e farne parte, la chiave è iniziare a formarti. Scegli un corso professionale che ti accompagni nel processo, sperimenta, sbaglia, migliora. Ogni grande sviluppatore ha cominciato così. Il momento perfetto per iniziare? È adesso. 

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Domande frequenti

Cosa devo studiare per fare il programmatore di videogiochi?

Per diventare programmatore di videogiochi, è consigliabile studiare informatica, programmazione orientata agli oggetti (C plus-plus, C#), algoritmi e logica. Sono fondamentali anche la conoscenza dei game engine come Unity e Unreal Engine e la capacità di lavorare in team multidisciplinari. I corsi professionalizzanti offrono un'alternativa concreta ai percorsi universitari.

Cosa serve per diventare un game designer?

Un game designer deve unire creatività, visione d’insieme e conoscenza tecnica. Serve saper progettare regole, livelli, dinamiche e narrazione. È utile avere una base di psicologia del giocatore, nozioni di programmazione, e saper documentare le idee. Un corso specifico può guidarti nella costruzione di un portfolio solido.

Che programma si usa per creare videogiochi?

I programmi più usati per creare videogiochi sono Unity e Unreal Engine. Unity è perfetto per i principianti grazie alla sua flessibilità e vasta community. Unreal offre potenza grafica avanzata ed è molto usato nei giochi AAA. Altri strumenti includono Godot, RPG Maker e GameMaker Studio.

Che linguaggio si usa per creare videogiochi?

Il linguaggio dipende dal motore utilizzato: con Unity si usa prevalentemente C#, mentre Unreal si basa su C e Blueprint. Per giochi web o mobile si usano anche JavaScript o Python. La scelta del linguaggio dipende anche dalla piattaforma di destinazione e dal livello di complessità.

Quanto si guadagna creando un videogioco?

Gli stipendi variano in base al ruolo, all’esperienza e al tipo di progetto. Un programmatore junior può guadagnare 1.200-1.800 €/mese, mentre un senior può superare i 3.000 €. Gli indie developer possono guadagnare anche molto di più, ma dipende dalle vendite. Il settore offre possibilità concrete di crescita economica e professionale.