Quali sono le professioni di domani e perché il divario tra domanda e offerta è così ampio? Analisi della situazione e riflessioni su un possibile cambiamento
Si può definire un gap tra le competenze richieste dal mercato del lavoro e quelle realmente corrispondenti alla preparazione dei candidati: è lo skills mismatch, la nuova sfida della formazione. Da recenti indagini pubblicate sul Report del Boston Consulting Group “Fixing the global skills mismatch” il problema riguarda il 40% dei Paesi dell’Ocse e pesa sull’economia mondiale come una tassa del 6% senza calcolare la situazione post emergenza Covid-19 che potrebbe avere ulteriormente peggiorato il dato. Da un articolo pubblicato su “La Stampa” si stima che nel 2030 il fenomeno dello skills mismatch possa arrivare a coinvolgere 1,4 miliardi di persone su scala mondiale. Il motivo di questo marcato dislivello è dovuto, in primo luogo, al sorgere di nuovi profili professionali ma soprattutto alle lacune formative di coloro che hanno già un impiego. Spesso, infatti, i lavoratori non vengono aggiornati in maniera adeguata con una conseguente diminuzione di competitività delle prestazioni e, in generale, calo della qualità produttiva.Skills mismatch e mercato del lavoro italiano
Per quanto riguarda l’Italia una recente ricerca condotta da J.P. Morgan e Bocconi ha rilevato un dato poco confortante per il nostro Paese che, allo stato attuale, risulta al terzo posto tra le nazioni che hanno un disallineamento molto marcato tra il percorso di studi scelto e le richieste del mercato del lavoro. Questo crea un danno anche ai lavoratori che hanno già un impiego non sempre coerente con il proprio iter formativo e, il più delle volte, non adeguatamente retribuito. Basti pensare che in Italia il tasso di disoccupazione dei laureati è pari a quello dei diplomati mentre la disoccupazione generale è di molto maggiore in confronto a quella dei Paesi europei economicamente simili all’Italia.
Quali sono le ragioni del gap di casa nostra?
Alla base del fenomeno dello skills match prettamente italiano pare vi siano scelte sbagliate fatte dopo la scuola dell’obbligo. Le famiglie sarebbero orientate verso “soluzioni”, per così dire, più efficienti senza tener conto di altri fattori come un percorso di studi troppo dilatato nei tempi (che viene spesso abbandonato) e che, talvolta, propone programmi non aggiornati. Questo è ciò che accade generalmente tra gli strati meno abbienti nell’ottica di una formazione che consentirebbe di avere un lavoro subito dopo il conseguimento del diploma. Mancherebbe, dunque, la capacità di compiere scelte realmente efficaci, versatili, moderne e in grado di ottimizzare i tempi proiettando lo studente nel mondo del lavoro nel breve periodo.
Il nuovo modo di fare formazione: cosa sta cambiando
È innegabile che una forte accelerazione della formazione a distanza si sia verificata come conseguenza dell’emergenza Covid-19 che ha visto una vera e propria rivoluzione del modo di “fare scuola”. Questo metodo, applicabile a tutte le discipline, è una realtà consolidata per il Centro Europeo di Formazione che non solo eroga da più di dieci anni corsi professionali in modalità F.A.D. ma è anche leader del settore grazie all’offerta di contenuti multimediali sempre aggiornati e al social learning, solo per citare alcuni punti di forza. Ciò consente uno scambio di competenze e un confronto immediato tra docenti e allievi; tutto nella virtualità di un’aula che non richiede la presenza fisica né lungaggini burocratiche di sorta. L’ottimizzazione dell’apprendimento è un fattore che influisce positivamente nel mondo del lavoro: CEF eroga solo corsi che corrispondono alle esigenze del mercato. La scuola forma con efficienza ogni nuovo iscritto consentendogli di affermarsi nel proprio campo di competenza velocemente, traendo gratificazione nel produrre benessere per sé e, conseguentemente, per l’intero sistema economico. Con un programma di studi sempre aggiornato si scongiura l’eventualità di non essere al passo con i veloci cambiamenti della società: degni di nota, in tal senso, il Corso per Segretaria di Studio Medico 4.0 e il Corso Salute e Sicurezza per tutti. Programmi che nascono seguendo l’evoluzione del Paese e del mondo per consentire a chiunque e senza limiti di età, di fare in qualsiasi momento la scelta più giusta, più in linea con le proprie aspettative e, soprattutto, con un riscontro tangibile che si rifletta sull’economia.
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