Come gestire la rabbia nei bambini?
29 Settembre 2023
Come gestire la rabbia nei bambini: i consigli più utili
Essere genitori è sicuramente un'esperienza meravigliosa che però può portare con sé alcune problematiche soprattutto legate alla gestione dei più piccoli. Chi è alle prime armi e ha a che fare con i bambini, spesso non sa come comportarsi di fronte ad alcuni atteggiamenti che in un primo momento potrebbero sembrare strani ma che in realtà celano alcuni disagi interiori. Uno dei problemi più frequenti che i genitori si trovano a gestire è la rabbia nei bambini: quest'ultima non è facile da gestire soprattutto se non si riesce a capire il motivo. In molti casi si tende a essere disorientati oppure ad avere l'atteggiamento sbagliato che non fa altro che peggiorare la situazione. Proprio per questa ragione i genitori non comprendono quale comportamento deve essere assunto nei confronti dei figli per riuscire a calmarli. Ci sono però dei piccoli accorgimenti che possono essere messi in pratica e che sono di grande aiuto per i genitori in difficoltà. La prima cosa da fare consiste nel cercare di calmare la rabbia con gesti e parole dolci: carezze, abbracci e baci possono aumentare il livello dell'ossitocina nel corpo, un ormone che riduce lo stress e aumenta il senso di appagamento. Nel caso in cui i bambini dovessero avere una crisi molto forte però, è probabile che un semplice abbraccio o delle parole dolci possano non essere la soluzione adatta a calmarli. In tali circostanze è opportuno procedere in altri modi a seconda di come reagisce il bambino.
Gestire la rabbia nei bambini in base al comportamento
Per capire come gestire la rabbia nei bambini è opportuno valutare con attenzione il loro comportamento. Potrebbe capitare che la rabbia nei più piccoli si trasformi in comportamenti aggressivi che portano a urlare, scalciare e dimenarsi. Il più delle volte i genitori tendono a punire i figli, aumentando dunque rabbia e frustrazione in questi ultimi. Tuttavia, è bene tenere presente che non si devono reprimere le emozioni dei più piccoli, soprattutto quando hanno bisogno di sfogarle in modo così esplicito. I genitori possono incoraggiare questo atteggiamento aiutando il bambino a scaricare la tensione, magari correndo in un parco, saltando sul posto oppure colpendo un oggetto morbido (un cuscino o un materasso). Ogni azione deve essere svolta in totale sicurezza, nel rispetto di sé e degli altri: quando si sarà calmato, sarà possibile parlare con lui cercando di capire le motivazioni di tali gesti. Chi vuole avere dei consigli più specifici per comprendere gli atteggiamenti dei bambini può seguire un corso di assistente all'infanzia. Chi non ha molto tempo a disposizione può seguire i corsi di CORSICEF che permettono di ottenere una formazione adeguata anche a distanza. Tali corsi, infatti, si tengono completamente online e sono molto flessibili perché possono essere frequentati anche da chi lavora. In ogni corso il partecipante sarà accompagnato da un esperto professionista che creerà un metodo di studio adeguato ad ogni esigenza.
Cosa fare quando un bambino si arrabbia
Un altro comportamento molto frequente che potrebbe avere il bambino quando è arrabbiato è mordere. Di solito tale atteggiamento esprime in realtà un disagio che i più piccoli non riescono ancora a manifestare a parole. Quando invece acquisiscono la capacità verbale, i morsi tendono a ridursi con il tempo fino a scomparire totalmente. Nel caso in cui non dovesse essere così, è bene capire il motivo di questo comportamento, facendo sempre attenzione a ricordare ai figli che non bisogna mordere. Un consiglio che può essere messo in atto se il bambino si arrabbia è il gioco: se c'è motivo di scontro tra genitori e figli (ad esempio riordinare i giocattoli) è preferibile evitare di punirli o di premiarli, ma è meglio stabilire con loro una sorta di sfida divertente così da stimolarli e disciplinarli.
Un altro fattore da non dimenticare consiste nell'essere calmi e pacati: è bene evitare le urla che invece potrebbero indispettire ancora di più i bambini e renderli più adirati. Inoltre, la comunicazione deve essere fondamentale in un rapporto genitori e figli e il bambino deve trovarsi in un ambiente in cui è libero di esprimere se stesso e i propri sentimenti. Può capitare poi che un bambino abbia un atteggiamento rabbioso e aggressivo ma ciò non vuol dire che sia irascibile oppure che abbia questo atteggiamento frequentemente. Bisogna invece non lasciare solo il bambino, evitare di ignorarlo, cercando di rispettare pienamente le sue volontà e le sue emozioni.
Questo articolo non sostituisce in alcun modo il parere di uno specialista.