Come prepararsi al colloquio motivazionale
20 Ottobre 2020
Entrare nel mondo del lavoro o cambiare il proprio impiego non è mai semplice e lo sa bene chi punta molto sulla preparazione personale fatta di anni di studio, aggiornamenti e qualifiche al fine di essere più appetibile sul mercato.
La telefonata dopo l'invio di un curriculum è sempre una bella notizia che crea emozione, ma anche qualche timore nel pensare di dover affrontare un colloquio motivazionale.
Che cos'è un colloquio motivazionale
Il colloquio motivazionale solitamente viene richiesto dopo il primo colloquio o contestualmente allo stesso. Non si tratta del solito confronto tra selezionatore e candidato basato su quanto riportato sul curriculum vitae, ma va oltre.È un incontro conoscitivo più approfondito e in tal caso non è il curriculum a dover parlare ma le proprie attitudini, le caratteristiche e le ambizioni.
Si potrebbe definire come un'indagine sulla personalità, che va alla ricerca di quelle qualità che non possono emergere completamente durante un colloquio tradizionale. È un colloquio in cui le esperienze sono solo indicative di qualcosa che può andar bene per quel tipo di lavoro per cui è stata inviata la candidatura.
Perché si chiede un colloquio motivazionale
Alcune motivazioni sono già state enunciate, ma il centro di un colloquio motivazionale è sapere per quale motivo il candidato si è proposto proprio per quel determinato tipo di lavoro. Il selezionatore andrà alla ricerca della reale spinta a voler svolgere quell’impiego, anche alla luce delle eventuali responsabilità e della fiducia che si andrà ad accordare al candidato a livello aziendale.
Il colloquio motivazionale può avere un riscontro positivo se nel candidato c'è un entusiasmo autentico, quella voglia di fare e di imparare che può rappresentare la differenza con gli altri competitor per quello stesso posto di lavoro. Essere motivati trasmette quella freschezza e quella propositività di chi vuole mettersi in gioco davvero, imparando e avanzando nel percorso lavorativo con la giusta umiltà ma con grande proattività.
L'inizio di un lavoro porta con se l'incognita dell'ambiente lavorativo, ma la buona impressione data al selezionatore dipenderà da quanto si tiene al lavoro e dalla passione che traspare. È superfluo forse affermare che la stessa passione deve essere autentica, altrimenti non sarà convincente.
Quali risposte preparare per il colloquio motivazionale
Alcune delle domande durante un colloquio motivazione sono standard, una tra queste è "perché vuole fare proprio questo lavoro?" Qual è la risposta giusta? In realtà non esiste, perché ogni lavoro ha le sue caratteristiche e le peculiarità, di conseguenza ognuno lo immagina come vorrebbe che fosse.
Ecco: questa è la risposta che si dovrebbe dare, cioè come si immagina questo lavoro e come lo si è sempre sognato. Da questa risposta il selezionatore comincerà a capire qual è l'approccio al nuovo ruolo che si andrà a ricoprire.
È molto importante anche considerare le caratteristiche stesse dell'azienda e modulare in qualche modo la risposta. Bisogna sempre tenere presente la mission e non dare mai risposte astratte o troppo generiche e impersonali. Da ricordare che bisogna dimostrare il proprio mindset, pesando bene le parole, il tono di voce mai troppo alto, rispettare le pause e non interrompere mai l’interlocutore.
Nel lavoro, specie quando la competitività è alta, ci si può distinguere solo essendo se stessi senza mai prevaricare i colleghi. Questo non significa che non deve esserci la componente dell'ambizione, ma che questa sia proporzionata allo spazio conquistato nel tempo. In un ambiente fortemente dominato da una scala di ruoli gerarchici il segreto è apprendere velocemente e mettere a frutto le conoscenze acquisite dimostrando sicurezza ma con sana umiltà.
Altre domande possono riguardare la simulazione di situazioni problematiche, per verificare il livello di problem solving. La diplomazia unita a un pizzico di scaltrezza farà una buona impressione, dimostrando sempre di rispettare i superiori nel caso si presenti l'evenienza di dover prendere decisioni.
Il racconto di esperienze dirette nei rapporti con gli ex colleghi potrebbe essere oggetto di un colloquio motivazionale. Il selezionatore potrebbe indagare sulla gestione dello stress e dei rapporti interpersonali con gli ex colleghi. Tutto per comprendere fino in fondo la capacità di lavorare in gruppo o in modo autonomo.
È questo uno degli aspetti più importanti e dal quale dipende la serenità e l'equilibrio dei ruoli nel proprio lavoro. Non mancherà una domanda sui propri pregi e difetti, ponendo il candidato di fronte alla necessità di parlare di se stesso in modo approfondito, quasi intimo.
Bisogna solo mostrare il meglio di se stessi, ammettendo serenamente certi spigoli caratteriali, senza mai ingigantirli più del dovuto. Certe abilità per le quali si svolge il colloquio motivazione non si imparano a scuola e nessun libro ne parla, perché deve venire fuori ciò che si è con autenticità.
Alla fine il profilo che delineerà il selezionatore sarà la somma delle esperienze formative e lavorative, unite a quelle inerenti la propria attitudine e la propria personalità. Insomma, bisogna non farsi trovare impreparati ad un appuntamento importante, proponendosi come la persona giusta nel posto giusto.
Pronti per il colloquio motivazionale?